lunedì 2 gennaio 2012

Cosa vogliamo fare?

Il conto alla rovescia è iniziato.
Un conto che alcuni vivono con leggera angoscia, altri, molti, con incertezza e altri ancora, pochi, con la serenità di sempre.
Non vi dirò a quale gruppo appartengo, perché non è luogo e tempo adatto e perché penso che spesso dovremmo parlare meno e agire di più.
Viviamo in una regione fiorente e rigogliosa, ma anche in una penisola bellissima e bistrattata. Eppure viviamo anche in un mondo che aveva tutto e molto di più e che oggi sta andando piano, ma neppure troppo,alla deriva.
E la responsabilità è nostra. Io credo che tutti abbiamo il dovere di prenderne atto e correre ai ripari.
C’è chi dice che il mondo finirà il 21 dicembre del 2012 e c’è chi dice che inizierà una nuova era di pace. Io non so cosa accadrà ma so che la crisi che l’intera umanità sta vivendo, e come al solito noi benestanti ce ne accorgiamo solo quando viene toccato il nostro orticello, è collettiva.
Ed è vero pure che un cambiamento dovrà pure avvenire. 
Uno dei miei padri spirituali diceva che la storia è ciclica, ad ogni vetta corrisponde un cratere, e ad ogni cratere corrisponde una vetta, ma ciò che impariamo, lo impariamo nella discesa e nella risalita dagli inferi.
Ne sono fermamente convinta anch’io. Questo ciclo, sarà caratterizzato da molti cambiamenti, nell’economia, nella società, nel rapporto con la natura.
E l’idea che ci sia la possibilità di creare un mondo veramente nuovo, dove le persone tornino a vivere in società, ri-imparino a toccarsi, a guardarsi ad odorarsi, mi fa esultare di gioia. 
Ci pensate? Un mondo di illuminati dove cambino le relazioni e diventino veramente tali stravolgendo il modo asettico e sterile a cui ci siamo assuefatti per tornare a vivere e a pensare.
Il geologo russo Dimitrov sostiene che stiamo entrando in una nuova area energetica di plasma magnetizzato responsabile dei cambiamenti che avvengono sulla terra. Secondo lui ciò influisce sul clima, sullo stato magnetico del nostro pianeta e sull’uomo. Sostiene che tutto questo provocherà, stimolando la ghiandola pineale che libera sostanze neurochimiche, una evoluzione dell’umanità. Gli effetti sugli uomini saranno allucinogeni, molti secondo Dimitrov vivranno esperienze paranormali.
Non mi dispiace l’idea di un mondo di veggenti allucinati, purché felici.
E ad oggi non ci siamo ancora. Il mondo è tristemente infelice. Sulla terra ogni giorno muoiono di fame 24000 persone, 3/4 dei decessi interessano bambini al di sotto dei cinque anni. C’è troppa gente che vive in baracche, al freddo, senza nessuna possibilità di godere di una banale igiene. Gli ospedali sono colmi di uomini e donne che muoiono di svariate e terribili malattie, troppe donne ogni giorno vengono violentate, picchiate e lasciate sole.
Poi ci siamo noi.
Stressati, di corsa, infelici, lamentosi, affamati di affetti che sfumano. 
Credo che dovremmo ricominciare a vivere con lentezza, dandoci il tempo di vivere.
Impariamo a rimanere incantati dalle foglie che vibrano al vento, dai tramonti arancio che si stagliano in un cielo d’inverno, dai nostri compagni o amici che ci sfiorano con una mano, godiamoci la pelle vellutata dei nostri figli. Smettiamo di scacciare l’amore che ci circonda.
Spesso la nostra vita è così bella e scontata che sembra bruciarci fra le mani e allora tendiamo a dimenticarla.
Mi piace pensare che il 2011 sarà il trampolino di lancio che ci farà volare verso una nuova consapevolezza che arriverà nel 2012. Ed il nuovo anno come il primo passo verso una unità di tutti i popoli.
Ma ancor di più adoro pensare che ognuno di noi è portatore di un messaggio per l’ umanità, ha uno scopo per cui è nato e non può che essere un miglioramento per ogni essere vivente.
Ognuno di noi può mettere un tassello nella costruzione di una nuova coscienza.
Tutto partendo dall’osservazione, dalla ricerca della conoscenza e poi dalle piccole cose di ogni giorno, quelle che possiamo dare e insegnare ai nostri figli: il rispetto per l’essere umano, per gli animali, per l’ambiente che ci circonda e la voglia di vivere, la passione, la curiosità infinita verso l’ignoto, il diverso.
Impariamo ad amare ciò che è diverso da noi, perché sarà grazie ad esso che cresceremo.
Il nostro mondo ci sopravviverà, e anche se noi non ci saremo andrà avanti comunque. Se l’uomo dovesse scomparire la terra resterebbe col suo moto continuo, e con la sua lentezza tornerebbe coi secoli ad avere mari limpidi, montagne immense, i fiumi ritroverebbero i loro naturali percorsi, il sole nascerebbe ogni giorno e tramonterebbe la sera. E la pioggia e il vento sarebbero sovrani.
La terra ha tutto il tempo del mondo. 
Noi no.
Cosa vogliamo fare?